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path: root/Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst
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Diffstat (limited to 'Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst')
-rw-r--r--Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst134
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diff --git a/Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst b/Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst
new file mode 100644
index 000000000000..efc640cac596
--- /dev/null
+++ b/Documentation/translations/it_IT/process/volatile-considered-harmful.rst
@@ -0,0 +1,134 @@
+.. include:: ../disclaimer-ita.rst
+
+:Original: :ref:`Documentation/process/volatile-considered-harmful.rst <volatile_considered_harmful>`
+:Translator: Federico Vaga <federico.vaga@vaga.pv.it>
+
+.. _it_volatile_considered_harmful:
+
+Perché la parola chiave "volatile" non dovrebbe essere usata
+------------------------------------------------------------
+
+Spesso i programmatori C considerano volatili quelle variabili che potrebbero
+essere cambiate al di fuori dal thread di esecuzione corrente; come risultato,
+a volte saranno tentati dall'utilizzare *volatile* nel kernel per le
+strutture dati condivise. In altre parole, gli è stato insegnato ad usare
+*volatile* come una variabile atomica di facile utilizzo, ma non è così.
+L'uso di *volatile* nel kernel non è quasi mai corretto; questo documento ne
+descrive le ragioni.
+
+Il punto chiave da capire su *volatile* è che il suo scopo è quello di
+sopprimere le ottimizzazioni, che non è quasi mai quello che si vuole.
+Nel kernel si devono proteggere le strutture dati condivise contro accessi
+concorrenti e indesiderati: questa è un'attività completamente diversa.
+Il processo di protezione contro gli accessi concorrenti indesiderati eviterà
+anche la maggior parte dei problemi relativi all'ottimizzazione in modo più
+efficiente.
+
+Come *volatile*, le primitive del kernel che rendono sicuro l'accesso ai dati
+(spinlock, mutex, barriere di sincronizzazione, ecc) sono progettate per
+prevenire le ottimizzazioni indesiderate. Se vengono usate opportunamente,
+non ci sarà bisogno di utilizzare *volatile*. Se vi sembra che *volatile* sia
+comunque necessario, ci dev'essere quasi sicuramente un baco da qualche parte.
+In un pezzo di codice kernel scritto a dovere, *volatile* può solo servire a
+rallentare le cose.
+
+Considerate questo tipico blocco di codice kernel::
+
+ spin_lock(&the_lock);
+ do_something_on(&shared_data);
+ do_something_else_with(&shared_data);
+ spin_unlock(&the_lock);
+
+Se tutto il codice seguisse le regole di sincronizzazione, il valore di un
+dato condiviso non potrebbe cambiare inaspettatamente mentre si trattiene un
+lock. Un qualsiasi altro blocco di codice che vorrà usare quel dato rimarrà
+in attesa del lock. Gli spinlock agiscono come barriere di sincronizzazione
+- sono stati esplicitamente scritti per agire così - il che significa che gli
+accessi al dato condiviso non saranno ottimizzati. Quindi il compilatore
+potrebbe pensare di sapere cosa ci sarà nel dato condiviso ma la chiamata
+spin_lock(), che agisce come una barriera di sincronizzazione, gli imporrà di
+dimenticarsi tutto ciò che sapeva su di esso.
+
+Se il dato condiviso fosse stato dichiarato come *volatile*, la
+sincronizzazione rimarrebbe comunque necessaria. Ma verrà impedito al
+compilatore di ottimizzare gli accessi al dato anche _dentro_ alla sezione
+critica, dove sappiamo che in realtà nessun altro può accedervi. Mentre si
+trattiene un lock, il dato condiviso non è *volatile*. Quando si ha a che
+fare con dei dati condivisi, un'opportuna sincronizzazione rende inutile
+l'uso di *volatile* - anzi potenzialmente dannoso.
+
+L'uso di *volatile* fu originalmente pensato per l'accesso ai registri di I/O
+mappati in memoria. All'interno del kernel, l'accesso ai registri, dovrebbe
+essere protetto dai lock, ma si potrebbe anche desiderare che il compilatore
+non "ottimizzi" l'accesso ai registri all'interno di una sezione critica.
+Ma, all'interno del kernel, l'accesso alla memoria di I/O viene sempre fatto
+attraverso funzioni d'accesso; accedere alla memoria di I/O direttamente
+con i puntatori è sconsigliato e non funziona su tutte le architetture.
+Queste funzioni d'accesso sono scritte per evitare ottimizzazioni indesiderate,
+quindi, di nuovo, *volatile* è inutile.
+
+Un'altra situazione dove qualcuno potrebbe essere tentato dall'uso di
+*volatile*, è nel caso in cui il processore è in un'attesa attiva sul valore
+di una variabile. Il modo giusto di fare questo tipo di attesa è il seguente::
+
+ while (my_variable != what_i_want)
+ cpu_relax();
+
+La chiamata cpu_relax() può ridurre il consumo di energia del processore
+o cedere il passo ad un processore hyperthreaded gemello; funziona anche come
+una barriera per il compilatore, quindi, ancora una volta, *volatile* non è
+necessario. Ovviamente, tanto per puntualizzare, le attese attive sono
+generalmente un atto antisociale.
+
+Ci sono comunque alcune rare situazioni dove l'uso di *volatile* nel kernel
+ha senso:
+
+ - Le funzioni d'accesso sopracitate potrebbero usare *volatile* su quelle
+ architetture che supportano l'accesso diretto alla memoria di I/O.
+ In pratica, ogni chiamata ad una funzione d'accesso diventa una piccola
+ sezione critica a se stante, e garantisce che l'accesso avvenga secondo
+ le aspettative del programmatore.
+
+ - I codice *inline assembly* che fa cambiamenti nella memoria, ma che non
+ ha altri effetti espliciti, rischia di essere rimosso da GCC. Aggiungere
+ la parola chiave *volatile* a questo codice ne previene la rimozione.
+
+ - La variabile jiffies è speciale in quanto assume un valore diverso ogni
+ volta che viene letta ma può essere lette senza alcuna sincronizzazione.
+ Quindi jiffies può essere *volatile*, ma l'aggiunta ad altre variabili di
+ questo è sconsigliata. Jiffies è considerata uno "stupido retaggio"
+ (parole di Linus) in questo contesto; correggerla non ne varrebbe la pena e
+ causerebbe più problemi.
+
+ - I puntatori a delle strutture dati in una memoria coerente che potrebbe
+ essere modificata da dispositivi di I/O può, a volte, essere legittimamente
+ *volatile*. Un esempio pratico può essere quello di un adattatore di rete
+ che utilizza un puntatore ad un buffer circolare, questo viene cambiato
+ dall'adattatore per indicare quali descrittori sono stati processati.
+
+Per la maggior parte del codice, nessuna delle giustificazioni sopracitate può
+essere considerata. Di conseguenza, l'uso di *volatile* è probabile che venga
+visto come un baco e porterà a verifiche aggiuntive. Gli sviluppatori tentati
+dall'uso di *volatile* dovrebbero fermarsi e pensare a cosa vogliono davvero
+ottenere.
+
+Le modifiche che rimuovono variabili *volatile* sono generalmente ben accette
+- purché accompagnate da una giustificazione che dimostri che i problemi di
+concorrenza siano stati opportunamente considerati.
+
+Riferimenti
+===========
+
+[1] http://lwn.net/Articles/233481/
+
+[2] http://lwn.net/Articles/233482/
+
+Crediti
+=======
+
+Impulso e ricerca originale di Randy Dunlap
+
+Scritto da Jonathan Corbet
+
+Migliorato dai commenti di Satyam Sharma, Johannes Stezenbach, Jesper
+Juhl, Heikki Orsila, H. Peter Anvin, Philipp Hahn, e Stefan Richter.